Riprendo il mio viaggio tra i vini, quelli “speciali”, quelli da sogno per il palato. Loro degno abbinamento è col cioccolato: “Chacauhaa” è il nome maya della bevanda a base cioccolato che questo popolo consumava con l’aggiunta di spezie: peperoncino, pepe e zenzero. 

Il suo sapore aspro e pungente (non era ancora dolce!) era occasionalmente ammorbidito da miele e da un impasto di farina di mais. La consumavano i sacerdoti nei riti religiosi ed era offerta agli dei, da cui l’appellativo “Theobroma”, che significa “cibo degli dei”.

Quando la cioccolata fu importata in Europa, la cucina ridondava di zucchero: questo nuovo prodotto venne accolto, ma il suo sapore sgarbato fu modificato attraverso l’uso di aromi più delicati come la vaniglia, l’ambra, il muschio e soprattutto lo zucchero, che trasformò definitivamente il sapore della bevanda.

Sino alla fine del Seicento la cioccolata era liquida, consumata unicamente da aristocratici e ecclesiastici. Era un alimento, ma divenne anche simbolo di uno stile di vita nobiliare. Dal Settecento in poi fu prodotta anche solida, destinata a un successo che dura ancor oggi.

La scelta del vino da abbinare con il cioccolato non è facile: i vini dolci, anche passiti, dotati di alcol e struttura, faticano a tenergli testa.
Ci si orienta allora verso i vini speciali come l’Ala (Antico liquorvino amarascato) e il Barolo Chinato: la gradazione alcolica importante, la dolcezza del mosto concentrato e soprattutto la presenza dell’infuso d’erbe e frutta, di cui questi vini sono dotati, permettono di seguire il cioccolato sino all’affievolirsi della sensazione.

Qualora il cioccolato sia uno degli ingredienti della ricetta, come in una torta Sacher, la scelta potrà cadere su uno Sherry Pedro Ximenez o un Porto Late Bottled Vintage.

Se il cioccolato è una componente discreta nell’insieme delle sensazioni del piatto s’apre la strada a tutta una serie di vini passiti e liquorosi di cui è ricca l’Italia: Recioto della Valpolicella, Refrontolo passito, Sagrantino di Montefalco passito, Lacrima di Morro d’Alba passito, Aleatico, Vin Santo del Chianti occhio di pernice, Marsala Rubino.

SOURCE: Maria Cristina, www.vinidellanima.it/