Nel porto di Genova fin dalla seconda meta del XVI secolo era usanza friggere il pesce. Tutto il pesce che non veniva venduto al mercato insieme al pesce che avanzava dalle preparazioni, veniva infarinato e fritto in grandi padelle sopra grandi fuochi. L’olio usato per friggere era l’olio extravergine Taggiasco, l’unico localmente disponibile a quel tempo. Il pesce veniva fritto e venduto nella zona del porto, servito in coni di carta marroni, ad un prezzo veramente economico. Questo era un pasto comune per i marinai, scaricatori e viaggiatori che passavano tra i moli.

Esistono tutt’oggi, a Genova e in tutta la Liguria, festività locali dove si possono trovare, come da tradizione popolare, del pesce fritto a basso costo o del pesce del Mediterraneo come alici, sardine e sgombro fritto, sempre in grandi pentoloni. 

Si narra che un Portoghese di origini ebraiche che proveniva dalla Francia, mangiò i coni di pesce fritto durante l’attesa al porto di Genova nel 1858. Era diretto a Londra e decise di portare con sé quel cibo e di riproporre a ricetta.
A causa dell’abbondanza di merluzzo nel Mare del Nord e dell’assenza di alici, sardine, sgombro e dell’olio Taggiasco, il Portoghese dovette modificare la ricetta aggiungendo patatine fritte che aveva conosciuto durante la sua permanenza in una zona della Francia (ora divenuto Belgio). 
Dopo numerosi tentativi per adattare la ricetta alle disponibilità locali, nacque la ricetta del “fish and chips” e conseguentemente l’omonimo locale che fu aperto nel porto di Londra nel 1860.

Da Londra a tutto il Regno Unito, Irlanda e Scozia, i negozi di fish and chips aprirono ovunque raggiungendo anche le colonie britanniche, Australia e Sud Africa, Nuova Zelanda. 

Il Fish and Chip diventò presto un classico della cucina inglese che deve il suo grande successo alla cucina italiana e in particolare alla tradizione marinara genovese.

Tratto da Fettuccine Alfredo, Spaghetti Bolognaise & Caesar Salad di Maurizio Pelli.

Per info: The Culinary Clinic by Maurizio Pelli.

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