Oggi siamo con Chiara Ercole, amministratore delegato di F.lli Saclà, che ci racconterà il suo legame e il suo amore per la cucina italiana:

1) Qual è l’episodio che ha dato vita alla tua passione per il cibo?

Credo che la passione per il cibo sia una cosa che nasce fin da quando si è bambini. E io, crescendo nell’azienda alimentare di famiglia, ho avuto la possibilità di allenarmi ad essere curiosa sul cibo e ad assaggiare le cose con cura e senza pregiudizi. La curiosità ha sempre alimentato la mia passione per il cibo che poi si è consolidata vivendo all’estero dove ho potuto capire, attraverso la lente degli stranieri, ciò che lega gli italiani al cibo: un vero cardine della vita sociale e della cultura italiana. Poi ho anche cercato di dare risposte alla mia voglia di sapere di più sul cibo studiando nutrizione.
In generale, mi piace molto confrontarmi con le persone che amano e che conoscono il cibo perché credo che la passione per il cibo sia una cosa che si alimenta con il contatto e la condivisione.

2) Se dovesse portare a cena un amico straniero che per la prima volta viene in Italia, può essere dall’America, dall’Asia, dalla Cina o dal Giappone, quale piatto tipico gli consiglierebbe?

E’ una scelta difficilissima, mi è capitato spesso, sia per lavoro che nella vita privata. E’ difficile soprattutto perché diversi Paesi e diverse persone, hanno un grado di conoscenza molto diverso della cucina italiana. Ci sono Paesi nei quali, grazie anche ai ristoranti italiani e all’attività delle aziende che hanno esportato il made in Italy autentico per molti anni, il livello di conoscenza della cucina italiana è buono, è approfondito. Penso per esempio al caso del Regno Unito, dove noi esportiamo pesto e sughi per pasta da più di vent’anni, e dove al giorno d’oggi c’è una conoscenza dell’italianità molto approfondita anche a livello di regionalità e di richiesta di prodotti specifici nei supermercati. Ma non è la stessa cosa dappertutto. Il più delle volte quando abbiamo ospiti, li portiamo a mangiare ad Asti, la nostra città. Qui, gli facciamo provare i piatti della tradizione piemontese, ma spieghiamo loro che questa è solo una parte dell’Italia, che c’è moltissimo altro da sperimentare: al sud, ad esempio, ci sono altri gusti, altri sapori. C’è qualcosa da scoprire in ogni angolo di questo Paese.
Per questo credo che la varietà, sia uno degli elementi più caratteristici e speciali della nostra cucina; perché ovunque vai trovi un piccolo tesoro gastronomico. E anche per questa ragione che abbiamo creato la linea di Casa Saclà, una linea di prodotti che cerca di raccogliere le eccellenze gastronomiche delle diverse zone italiane, sotto il cappello del brand Saclà e della nostra capacità di controllare gli standard qualitativi di questi prodotti.
Credo che se potessi cucinare anch’io per questo ospite straniero, gli preparerei un aperitivo, in modo da fargli assaggiare diverse cose della nostra cucina, diversi ingredienti di diverse regioni d’Italia, combinate in maniera semplice e anche un po’ creativa.

3) A proposito dell’aperitivo, secondo lei, qual è la forza di questo rito, dell’aperitivo?

Credo che l’aperitivo riunisca tre caratteristiche importanti del modo di mangiare all’italiana. Una, come già dicevo prima, è la varietà, cioè la possibilità di assaggiare piccole porzioni di tante cose differenti. Questo anche in contrasto a quello che invece si usa in molti Paesi all’estero, il famoso “piatto unico” con tante pietanze nella stessa portata. Invece noi abbiamo questo “rito gastronomico” che ci permette di passare da una cosa all’altra con lentezza, apprezzando diversi sapori durante lo stesso pasto. Un’altra caratteristica italiana è che l’aperitivo si prepara in maniera semplice e veloce, scegliendo gli ingredienti migliori che servono per creare qualcosa di sensazionale. Infine, l’aperitivo ha sicuramente la caratteristica di essere un momento sociale, un rito lento nel quale si scherza, si chiacchiera, ci si racconta la giornata e nel frattempo si assapora il cibo. L’aperitivo oggi è considerato una moda, ma pochi sanno che in realtà è un rito storico, nato proprio in Piemonte duecento anni fa. Si è poi arricchito e si è evoluto nel tempo. C’è stato l’abbinamento del vermuth, bevanda un po’ amara, con olive, patatine, noccioline e ultimamente si è evoluto sempre di più con dei veri e proprio piatti, delle insalate fredde, delle insalate di riso, insalate di pasta ecc. Saclà, che è da sempre nel mondo dell’appetizing, si è evoluta insieme all’evoluzione dei consumi. Quindi, se negli anni ’60 avevamo la famosissima oliva con il buco, negli anni ’80 lanciavamo gli Acetelli con bassa acidità, poi i sottolii grigliati e i pomodori al forno. Oggi, a 75 anni dalla nascita dell’azienda, lanciamo una gamma di insalate pronte di farro e di orzo, couscous con le verdure, couscous con le verdure e pollo.

4) Quali sono i valori che oggi mancano al Made in Italy?

Credo che il made in Italy, la filiera dell’alimentare italiano, abbia già moltissimo. Abbiamo la conoscenza, la storia, la cultura, abbiamo delle ottime materie prime, delle ottime capacità di trasformarle, la creatività, la passione in quello che facciamo e nel modo in cui lo comunichiamo. Quindi credo che il made in Italy abbia già moltissimo di cui essere orgoglioso. Forse una cosa che ci manca, che ci potrebbe aiutare, è il fatto di riuscire a comunicarlo in maniera unitaria e con forza, comunicando ed esportando anche quella che è la cultura e il modo di mangiare: educare il consumatore estero, e far capire cosa significa mangiare all’italiana. Quindi non soltanto esportare un prodotto, ma esportare una cultura, una conoscenza, un interesse per tutto quello che è il modo di vivere, di mangiare all’italiana. Che poi, vivere e mangiare, per l’italiano sono la stessa cosa.
Questo noi cerchiamo di farlo, educando i consumatori esteri all’utilizzo dei nostri prodotti, il modo in cui cucinarli e prepararli correttamente.
Spesso tra i nostri ospiti in azienda ci sono giornalisti e per trasmettere loro la cultura della nostra alimentazione li portiamo fuori a cena, nei campi dove coltiviamo il basilico e facciamo vedere loro come si fa il pesto.
Credo che questa attività sia molto importante perché permette alle persone di conoscere e apprezzare veramente la qualità dei nostri prodotti, aiutando di rimando anche tutto il Made in Italy.

5) In un mondo alimentare sempre più alla ricerca del dettaglio e della qualità, quanto è importante per Saclà la tipicità e l’origine nei prodotti proposti? Mamma Regina

Ogni territorio d’Italia e del mondo ha le proprie eccellenze, non solo in termini di produzioni agricole, ma anche di ricette e tradizioni: scoprirle, adattarle alle esigenze produttive e cercare di ”racchiuderle in un vasetto” per renderle accessibili ai consumatori di tutto il mondo è proprio una delle sfide più belle del nostro lavoro.

6) Se dovesse partire per un lungo viaggio in un luogo sperduto quali sarebbero i prodotti che metterebbe in valigia per aver la sensazione di sentirsi a casa ed emozionarsi di bontà? Chiedilo alla Dani

La mia ambizione sarebbe quella di non dover portare nulla da casa, perché potrò trovare i prodotti Saclà in ogni parte del Mondo! E’ già così, quando mi capita di trovare i nostri condimenti in Kenia, in Groenlandia o in un’isoletta dell’Indonesia, oltre a sentirmi subito a casa mi sento anche orgogliosa per il fatto che anche dall’altro capo del Mondo è possibile “emozionarsi di bontà” con i nostri prodotti. Se si trattasse però di un luogo davvero sperduto in cui ancora non siamo arrivati con la distribuzione…allora non potrei fare a meno di mettere in valigia un vasetto di Olive Saclà: oltre ad essere un prodotto a cui sono ovviamente legata fin dall’infanzia, sono anche un alimento sano e ricco dal punto di vista nutrizionale: un prodotto buonissimo, con cui emozione, gusto e convivialità sono subito serviti in tavola!

7) La linea Saclà Fresco è interessante – un misto di innovazione e tradizione nel gusto. L’acquisto di “piatti pronti conservati e conservabili” è diffuso anche nel mercato italiano? Quale tipo consumatore lo apprezza di più? Misto Frigo

Il consumatore moderno è sempre più alla ricerca di soluzioni per mangiare in modo sano, gustoso e pratico. La linea Saclà fresco risponde a queste esigenze, per il consumatore che ha poco tempo per preparare il pranzo, o che mangia fuori casa, ma non vuole rinunciare al gusto e all’equilibrio.

8) Nell’approvvigionamento delle materie prime per la produzione dei vostri prodotti quanta valorizzazione date ai piccoli produttori italiani? La Luna Sul Cucchiaio

La selezione dei fornitori e l’approvvigionamento delle materie prime sono fasi importanti del nostro lavoro, perché è qui che si inizia a determinare la qualità del prodotto finito; per le nostre ricette acquistiamo più di 600 ingredienti diversi e per ciascun ingrediente dobbiamo assicurarci che la fornitura sia tale da soddisfare il nostro fabbisogno produttivo garantendo alti standard qualitativi e quantitativi, costanti nel tempo.
Per la valorizzazione delle piccole eccellenze locali italiane abbiamo creato la linea Casa Saclà, che operando con piccolissime produzioni realizzate artigianalmente, ci permette di lavorare con i produttori locali. Dal peperone piemontese al carciofo pugliese, tutti i prodotti di Casa Saclà sono realizzati proprio secondo questa filosofia.

9) Lei è parte di una grande famiglia che ha vissuto parecchi momenti storici dagli anni ’40 ad oggi e ha saputo affrontarli al meglio, continuando la propria affermazione all’interno del mercato italiano e successivamente estero. Qual è il segreto? Profumi e Parole

Non saprei dire esattamente quale sia stato il segreto con cui la mia famiglia prima di me, a partire dai miei nonni, ha saputo condurre l’azienda attraverso momenti di difficoltà, portandoci a risultati a volte straordinari. Credo però che alla base ci sia una forte dedizione al lavoro, un pizzico di fortuna e il giusto equilibrio fra la concretezza di restare con i piedi per terra e l’ambizione di puntare sempre in alto in tutto quello che facciamo. Guardare avanti e innovare anche nei momenti di difficoltà è sicuramente un punto di forza dell’azienda.

10) Se le chiedessero di presentare la sua Italia, la sua terra attraverso 3 prodotti Saclà, quali sarebbero e perché? Profumi e Parole

1.I pomodori al forno.Un prodotto semplicissimo, ma ottenuto attraverso una tecnologia innovativa ed esclusiva, i pomodori al forno Saclà sono succosi pomodori italiani, selezionati, raccolti e entro poche ore lavati, pelati, cotti dolcemente al forno e poi insaporiti con olio e olive oppure olio e peperoncino. I pomodori al forno sono un’esplosione di sapore italiano, arricchiscono moltissimi piatti, dalla pasta al pesce e riassumono la filosofia della cucina italiana: ingredienti semplici, scelti e lavorati con sapienza per ottenere un gusto ricco e autentico.

2. Il pesto: il pesto è il prodotto con il quale Saclà fa conoscere il cibo italiano in più di 40 paesi al mondo, da più di trent’anni. In molti paesi siamo stati il primo marchio a comparire sugli scaffali dei supermercati con il pesto, trasformando un prodotto di nicchia della cucina regionale italiana in un successo internazionale. Insieme alle vendite, abbiamo accresciuto la cultura del cibo italiano, portando moltissimi fra buyer delle catene di supermercati e giornalisti di settore a visitare l’Italia, i nostri campi di basilico, a raccontare la tradizione e far vivere l’esperienza del mangiare italiano.

3. La peperonata. La peperonata è una delle ricette storiche della Saclà. Da almeno 50 anni cuciniamo lentamente peperoni, cipolle e la salsa al pomodoro secondo la stessa ricetta, utilizzando gli stessi “trucchi” del mestiere per ottenere quel mix perfetto di dolcezza, sapidità e piccantezza e quella perfetta consistenza morbida ma ancora soda dei peperoni. Ogni anno la produzione avviene verso la fine dell’estate e riempie di profumo la fabbrica e il quartiere che ci ospita; è un prodotto simbolo della “mia Italia” anche perché valorizza il peperone, ortaggio tipico della cucina piemontese, orgoglio delle nostre terre, al punto di essere soggetto di una delle più famose frasi Piemontesi (e soprattutto astigiane): “Dui puvrun bagna’ ‘nt l’oli.”

Grazie a: Chiara Ercole e F.lli Saclà