In maniera provocatoria, potremmo quasi dire che il Natale noi italiani lo dovremmo festeggiare ad ottobre. Eh già, anche quest’anno si celebra il World Pasta Day, ricorrenza dalle tinte simil religiose per i viziosi del palato, istituita nel 1995.

Il 2019 introduce anche una significativa novità per la ricorrenza: quest’anno avremo la prima edizione di “Al Dente, The Italian Way of Pasta”, una kermesse che coinvolge 130 ristoranti in tutto il mondo e che offre agli amanti della pasta un itinerario gastronomico di dimensioni ragguardevoli, una vera e propria via della seta per carbo-kamut-integrale lovers.

Da New York a Shanghai, da Roma a Tokyo, da Napoli a Brisbane, il World Pasta Day santifica la pasta ad ogni latitudine, con chef di assoluto livello, coinvolti nel progetto, che propongono nei loro ristoranti delle ricette speciali a base di spaghetti, penne, orecchiette o rigatoni non importa, l’importante è celebrare il prodotto più iconico della nostra cultura gastronomica.

I Love Italian Food è partner di questo progetto, che sposa perfettamente la nostra mission di difesa e promozione della vera cultura enogastronomica italiana nel mondo: in linea con i nostri valori fondanti, “Al Dente” è un’occasione imperdibile per diffondere e difendere l’italianità verace anche attraverso i nostri connazionali all’estero, celebrando una ricorrenza che ha ovviamente bisogno di unire innovazione e tradizione per ampliare tanto i propri orizzonti quanto la platea di persone raggiunte.

Il nome inoltre non è per nulla casuale: al di là del condimento, della qualità della pasta o del formato, per la quasi totalità degli italiani, la condizione d’obbligo per il nostro alimento preferito è che venga cotto al dente; l’errore nella cottura non è tollerato.

Infine, oggigiorno sorge spontaneo, almeno per i Pasta Lover, porsi dei dubbi quasi amletici: “In che direzione va la pasta? Dove vogliamo portarla nel prossimo e meno prossimo futuro gastronomico? Cosa ci impone il presente in vista delle parole d’ordine dei prossimi decenni?”.

Al di là delle implicazioni culturali e della tradizione, la pasta rappresenta perfettamente la capacità tutta italiana di portare l’identità tricolore nel mondo: un alimento di origine povera e antica, versatile e sempre apprezzato, con una trasversalità di impiego in dote a pochi, senza tempo e proprio per questo leitmotiv del nostro futuro a tavola.

Arrivati nel 2019 le automobili non volano ancora, ma la pasta sì, e prende mille direzioni, accontentando esigenze alimentari e voglie per palati di tutti i tipi. Partendo dal richiamo della vera tradizione, dal passato che ritorna e insegna, e unendo a questo l’introduzione di nuove tecniche di produzione (STAMPANTI 3D che producono pasta, ma ve lo immaginate?) e di nuove materie prime, siamo sicuri che la pasta sia il vero paradigma della sostenibilità alimentare di questo primo secolo del 2000.