Oggigiorno siamo abituati a cucine ultra moderne con lavastoviglie, forni multifunzione, frigoriferi belli spaziosi con tutti i comfort possibili e lo diamo per scontato. Ma fino a non molto tempo fa la cucina era tutt’altra cosa.

I miei nonni, che erano agricoltori, come la maggior parte degli italiani fino agli anni ’50 avevano ben altro tipo di cucina. Quello che vedete qui è una cucina tradizionale del Friuli Venezia Giulia risalente intorno al 1850-1950 con un lavandino in pietra, ricavato da un blocco unico, sostenuto da due basi in muratura, su uno scaffale con dei secchi appesi.

Mia nonna ha ancora un lavandino cosi che sicuramente e’ primitivo, ma e’così forte che se dovesse caderci sopra una pentola o un piatto pesante non si romperebbe mai. Per cuocere e riscaldarsi c’erano le stufe a legna (ancora molto in uso in questi giorni). Naturalmente una volta non c’erano fornelli a gas o elettrici, si usavano solo il legno e il carbone.

La grande pentola nella foto era usata per fare la polenta e il bastone di legno era usato per mescolarla. Mia madre fa la polenta ancora cosi. La coltura principale era il mais usato per fare la polenta settimanale, al fine di sfamare la famiglia, il pane era troppo costoso.

A quei tempi di certo non esistevano i piatti pronti da supermercato e tutto veniva preparato da zero e cio’voleva dire seminare le verdure e il mais per fare la polenta. Ogni famiglia allevava mucche, maiali, pollame e conigli e faceva il burro e il formaggio.

Il lavoro era tanto ed era anche duro e suppongo non c’era da chiedersi se il cibo era biologico o meno, l’unica cosa importante era di riuscire a mettere qualcosa sulla tavola per sfamare la famiglia.

3.2 Cucina del '900